28 agosto 2019

L'Arsenale Militare di La Spezia compie 150 anni.


In rete le Perizie del Genio Militare.

Era il 28 agosto del 1869 quanto fu inaugurato l'Arsenale Militare Marittimo di La Spezia: già prefigurato da Napoleone, il progetto fu ripreso dal Cavour ed ebbe quale ideatore il tenente colonnello del Genio Militare Domenico Chiodo.

L'Arsenale delineò la nuova fisionomia della cittadina del levante ligure: terreni coltivati, accessi al mare, corsi d'acqua, case, mulini, vennero incamerati nel perimetro della grande opera, che doveva servire alla Marina Militare del Regno di Italia, ovvero di Casa Savoia.
La Spezia conobbe nel giro di pochi anni una vertiginosa crescita demografica, da un capo all'altro d'Italia infatti arrivarono gli operai , i cosiddetti "arsenalotti" e per dare alloggio ad essi e alle rispettive famiglie fu costruito il quartiere "Umbertino", cosi chiamato perché inaugurato nel 1889 dal Re d'Italia Umberto I.
Cancellato dalla costruzione dell'Arsenale, il volto originario di La Spezia però non è andato del tutto perduto, perché lo ritroviamo nelle perizie che furono redatte per gli espropri necessari all'acquisizione dei terreni privati.
Questa documentazione, prodotta per conto della “Direzione Straordinaria per i Lavori Marittimi” del Genio Militare, è rappresentata da una descrizione analitica dei terreni, accompagnata dalla corrispondente mappa di riferimento. Ogni perizia è accompagnata dal relativo decreto d'esproprio emanato dal Sottoprefetto del Levante, istituzione che all'epoca era  a capo della Città, quantunque subordinato al Prefetto di Genova.  
Confluita nel fondo archivistico della Prefettura di La Spezia, le Perizie del Genio Militare sono conservate presso l'Archivio di Stato di La Spezia e sono accessibili in rete(previa disponibiltà di un software aggiornato!)

2 agosto 2019

Archivi memoria di tutti. Le fonti per la storia delle stragi e del terrorismo.

Nell' aprile 2014 la Direttiva Renzi dispose il versamento anticipato agli Archivi di Stato  degli atti prodotti dagli uffici statali inerenti i tragici episodi di terrorismo  che hanno insanguinato la storia recente della nostra Repubblica :dall'Italicus alla vicenda di Ustica,  alla strage di Bologna, del 2 agosto di 39 anni fa.
Di fatto negli Archivi di Stato  deve ancora essere versato e quindi  reso disponibile alla consultazione  molto materiale documentario, anche se sono trascorsi ben  cinque anni da quella disposizione.  
Più che tirare in ballo una trama di poteri occulti, ho ragione di credere che l'ostacolo principale risieda nella scarsa disponibilità di spazio che affanna gli archivi storici in generale.
Segnalo dunque volentieri un contributo scientifico della Soprintendenza Archivistica dell'Emilia Romagna, il cui impegno non solo ha "battuto"in anticipo la direttiva Renzi, trae  origine infatti  dal convegno «Archivi negati, archivi 'supplenti': le fonti per la storia delle stragi e del terrorismo» tenutosi a Bologna il 13 giugno 2011, ma si è pure tradotto  in un prezioso e-book liberamente scaricabile Archivi memoria di tutti. Le fonti per la storia delle stragi e del terrorismo.

Il Milite Ignoto