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12 settembre 2019

Fiume cent'anni dopo.




Chi erano quei giovani che seguirono D'Annunzio?
Cosa li spinse a disertare, a mentire ai loro superiori, ci fu pure chi si appropriò addirittura di un sommergibile , per accorrere dietro al Vate?Erano esaltati o patrioti sinceri?
Sicuramente per conoscerli meglio ci possono aiutare gli atti processuali che li riguardano in quanto "disertori fiumani" o in alternativa "legionari dannunziani", come leggiamo nei fascicoli del Tribunale Militare Marittimo di Pola.

28 agosto 2019

L'Arsenale Militare di La Spezia compie 150 anni.


In rete le Perizie del Genio Militare.

Era il 28 agosto del 1869 quanto fu inaugurato l'Arsenale Militare Marittimo di La Spezia: già prefigurato da Napoleone, il progetto fu ripreso dal Cavour ed ebbe quale ideatore il tenente colonnello del Genio Militare Domenico Chiodo.

L'Arsenale delineò la nuova fisionomia della cittadina del levante ligure: terreni coltivati, accessi al mare, corsi d'acqua, case, mulini, vennero incamerati nel perimetro della grande opera, che doveva servire alla Marina Militare del Regno di Italia, ovvero di Casa Savoia.
La Spezia conobbe nel giro di pochi anni una vertiginosa crescita demografica, da un capo all'altro d'Italia infatti arrivarono gli operai , i cosiddetti "arsenalotti" e per dare alloggio ad essi e alle rispettive famiglie fu costruito il quartiere "Umbertino", cosi chiamato perché inaugurato nel 1889 dal Re d'Italia Umberto I.
Cancellato dalla costruzione dell'Arsenale, il volto originario di La Spezia però non è andato del tutto perduto, perché lo ritroviamo nelle perizie che furono redatte per gli espropri necessari all'acquisizione dei terreni privati.
Questa documentazione, prodotta per conto della “Direzione Straordinaria per i Lavori Marittimi” del Genio Militare, è rappresentata da una descrizione analitica dei terreni, accompagnata dalla corrispondente mappa di riferimento. Ogni perizia è accompagnata dal relativo decreto d'esproprio emanato dal Sottoprefetto del Levante, istituzione che all'epoca era  a capo della Città, quantunque subordinato al Prefetto di Genova.  
Confluita nel fondo archivistico della Prefettura di La Spezia, le Perizie del Genio Militare sono conservate presso l'Archivio di Stato di La Spezia e sono accessibili in rete(previa disponibiltà di un software aggiornato!)

8 dicembre 2018

Una grande azienda, un grande fotografo e una piccola storia.

Sono stata di recente alla presentazione del volume Gli stabilimenti meccanici Odero Terni - attraverso la macchina fotografica di Rodolfo Zancolli 1927 - 1929,  evento che si è tenuto giovedì 22 presso lo stabilimento "Leonardo Sistemi di Difesa" (ex Oto Melara) a La Spezia.
La pubblicazione nasce dall'impegno dell'Associazione Museo della Melara nel recuperare un sostanzioso album di fotografie risalenti agli anni 1927 - 1929, opera del grande  fotografo spezzino Rodolfo Zancolli. Un album di fotografia industriale dunque, il cui restauro eseguito da Stella Sanguinetti ha restituito  l'immagine di un'azienda storica, durante delicati passaggi societari:quella che nel 1905 era la Vickers Terni, nel 1927 diventa Odero Terni, Società per la Produzione di Natanti, Macchine Utensili e Armamenti. Di lì a poco, nel 1929, ulteriori fusioni societarie si costituirà la Società per la Costruzione di Navi, Macchine ed Artiglieri Odero Terni Orlando. 
Il complesso lavoro di ricerca coordinato dall' archivista  Alessandra Vesco, ha interessato  l'Archivio Storico dell'Oto Melara e inoltre l'Archivio di Stato della Spezia. In quest'ultimo istituto è stato rintracciato un fascicolo tratto dal fondo Tribunale civile e penale della Spezia, relativo a una vicenda di un ingente furto di tessuto pregiato, detto "pela d'uovo", perpetrato ai danni della Società Terni nel lontano 1927.

14 maggio 2018

Archivi che emigrano all'estero

Cattedrale Cristo Re - La Spezia
Venerdì 4 maggio è stata inaugurata una mostra presso lo spazio espositivo LAS liceo artistico statale V. Cardarelli di La Spezia dedicata alla Cattedrale Cristo Re
L'edificio ha una storia lunga e complessa, iniziata addirittura negli anni '30 del secolo scorso e poi riavviata nel dopoguerra con l'affidamento dei lavori nel 1959 agli architetti Adalberto Libera e Cesare Galeazzi. Il primo era un nome di spicco nel panorama italiano, docente universitario che si muoveva tra Roma e Firenze , l'altro invece, piemontese trapianto alla Spezia , gli viene affiancato per condurre il dialogo con le istituzioni civili e religiose locali.  
Se non che nel 1963 Adalberto Libera muore e  quell'opera  quanto meno singolare, un po' simile a un disco volante o a una pentola a pressione, a seconda dei punti di vista,  ha già sollevato clamori e proteste, articoli di quotidiano, prese di posizione illustri etc., ma tocca Cesare Galeazzi condurre a termine il progetto, renderlo insomma esecutivo e solo il 3 maggio 1975 si arriverà alla cerimonia di consacrazione per la Cattedrale di La Spezia. 
Galeazzi  inoltre con l'incarico di Architetto dell'Opera della Cattedrale, continua nei decenni successivi a coordinare una serie di pertinenze relative all'edificio sacro, tra le quali un salone per le conferenze, la cripta per i vescovi, ricavata in un  tunnel di protezione antiaerea, il sagrato. 
Cesare Galeazzi muore nel 2006, all'età di 92 anni, dopo una lunghissima carriera nella città ligure, in cui egli ebbe il vanto di iscriversi con il numero 1 presso l'albo degli architetti nel lontano 1942.
Nel 2007 la famiglia Galeazzi decide generosamente di donare tutto il corpus documentario del professionista, vale a dire, lettere, progetti, fotografie, disegni etc. al locale Archivio di Stato della Spezia, quindi la testimonianza documentaria è  a disposizione della collettività, del territorio, della città in cui Galeazzi ha vissuto e lavorato!
L'archivio di Adalberto Libera invece ha avuto ben altro destino, infatti nel 1996, quindi ben 33 anni dopo la sua morte , è stato annoverato patrimonio documentario Museo nazionale d’arte moderna del Centre Pompidou di Parigi, un istituto prestigioso certo, anzi prestigiosissimo, tuttavia personalmente resto perplessa innanzi al fatto che archivi prestigiosi prendano la via dell'espatrio.
Certo vuoi mettere un istituto culturale di una delle più belle città del mondo, con un ufficio statale di una provincia?
Ci sono casi di altri importanti archivi che sono usciti dall'Italia in seguito alla morte del rispettivo soggetto produttore(nota): anche l'archivio di Antonio Tabucchi è a Parigi, mentre l'archivio di Claudio Abbado è finito a Berlino.
Ha sbagliato il nostro Paese a farseli sfuggire? Certo i parenti alla fin fine sono liberi di disporre come meglio credono dell'eredità anche cartacea, tuttavia personalmente non posso che considerare con gratitudine a chi pensa prima al proprio Paese, anzi, come nel caso di Galeazzi alla comunità a cui tanto di ha dato in vita, ma dalla quale si è anche ricevuto in termini di prestigio e ricchezza.
Mostra dedicata alla Cattedrale Cristo Re - LAS -Spazio Espositivo Istituto V. Cardarelli - La Spezia
Nota
Soggetto produttore - tratto da Lombardia Beni Culturali Glossario Archivi Storici
"L'ente, la famiglia o la persona che ha posto in essere, accumulato e/o conservato la documentazione nello svolgimento della propria attività personale o istituzionale" (ISAD, Glossario).
Ogni archivio ha un proprio soggetto produttore. Ad un fondo archivistico possono corrispondere uno o più soggetti produttori che hanno nel corso della sua storia contribuito alla sua formazione, organizzazione e ordinamento.
Le relazioni tra complesso archivistico e soggetto produttore sono definite al livello di descrizione più opportuno per rappresentarle in modo efficace.

Il Milite Ignoto